Nata a Cormons (Go) nel 1975, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca artistica, declinata secondo le tecniche tradizionali quanto nelle prospettive dei nuovi strumenti digitali, da anni assume quale punto di partenza della propria riflessione formale i volumi di domestici – ma al contempo arcani – frutti di natura; di volta in volta, essi vengono esaltati nella loro dimensione di archetipo del terrigno legame umano con i palpiti ctonii dell’esistenza (come nei lavori su plexiglass e nei carborundum esposti alla Biennale 2011. Lo stato dell'Arte, a cura di V. Sgarbi, Magazzino 26, Trieste, o in quelli esposti durante il 2013 nella mostra Gruppo 78 - Trieste Oaxaca Torreon, a cura di Maria Campitelli, al Museo La Calera di Oaxaca e al Museo di Arocena a Torreon, Messico), svuotati della loro polpa fino a renderli possibile partito decorativo di superficie nel moderno degrado urbano (La città radiosa, a public art project, a cura di M. Campitelli, Casa Rosa, ex ospedale psichiatrico, Trieste 2009), o ancora ripensati in valenza sacra all’interno di uno spazio ecclesiastico (Stimmate della speranza, installazione nella Chiesa di San Girolamo, Cervignano del Friuli –Ud– 2011), amplificandone valenze simboliche consolidate o evocandone di nuove con surreale ironia (Libri di versi 5, a cura di Silvia Lepore - presentazione di Fulvio dell'Agnese -, Museo Nazionale Concordiese, Portogruaro 2013).
Fulvio Dell'Agnese